Niente proroga, dunque. Nel rispetto di quanto osservato dal Garante per la privacy, la fatturazione elettronica si farà, pur se con le dovute modifiche. Questa la sintesi, ma, per capire quanto la situazione sia ancora liquida, occorre ricostruire brevemente quanto accaduto in questi giorni.
L’avviso del Garante per la privacy | Niente proroga
Garante per la privacy: Cambiate l’e-fattura
Ad un mese e mezzo dall’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica, il Garante per la privacy, presieduto da Antonello Soro, ravvisava la possibilità che il trattamento delle informazioni contenute nell’e-fattura potesse violare la normativa sulla protezione dei dati. Contemporaneamente PDL e FdI proponevano emendamenti e tabellini di marcia diversi, ma che avrebbero portato allo slittamento dell’obbligo almeno al 2020, contribuendo a suggerire l’idea, sempre più forte in quei giorni, che la fatturazione elettronica fosse inesorabilmente destinata ad una nuova proroga.
L’authority, esercitando per la prima volta il potere correttivo di avvertimento attribuitole dal Regolamento europeo, sottolineava diversi passaggi critici nell’iter e nella stessa redazione della fattura. Su tutti, la raccolta e la conservazione di informazioni irrilevanti ai fini fiscali. Leggiamo nel comunicato del Garante che:
Non saranno archiviati solo i dati obbligatori a fini fiscali, ma la fattura vera e propria, che contiene di per sé informazioni di dettaglio ulteriori sui beni e servizi acquistati, come le abitudini e le tipologie di consumo, legate alla fornitura di servizi energetici e di telecomunicazioni (es. regolarità nei pagamenti, appartenenza a particolari categorie di utenti), o addirittura la descrizione delle prestazioni sanitarie o legali.
Criticità ulteriori erano ravvisate nella possibilità di usi impropri dei dati da parte degli intermediari, nella cifratura dei dati e dunque nei sistemi stessi di sicurezza predisposti alla protezione delle informazioni raccolte.
Mef: Niente proroga
Per una settimana ha governato l’incertezza. Quasi tutti i soggetti obbligati all’emissione della fattura elettronica hanno visto slittare la data del 1 gennaio di mesi o di anni; finché non è giunta la dichiarazione del governo che ha confermato la scadenza di Capodanno. “Dal primo gennaio 2019 – ha chiarito il ministro Giovanni Tria in occasione dell’inagurazione del nuovo anno di studi della Guardia di Finanza – la fatturazione elettronica sarà obbligatoria in via generalizzata in tutti i rapporti commerciali, quelli business to business e business to consumer”.
I problemi sollevati dal Garante per la privacy non restano inascoltati, generando comunque due conseguenze. In primo luogo l’authority e l’Agenzia delle Entrate avviano un tavolo di confronto per risolvere le criticità evidenziate a metà novembre. In secondo luogo, seppur in assenza di proroga dell’obbligatorietà, ci si sta muovendo verso uno slittamento di tre mesi delle sanzioni per la fatturazione elettronica (ossia a settembre del 2019). Una soluzione intermedia, che non può ancora dirsi stabile, ma in cui ci si impegna ad accogliere i rilievi del Garante e, allo stesso tempo, a rispettare la scadenza del 1 gennaio.